Nel Medioevo, la tortura era un mezzo comune per estrarre confessioni, punire i criminali e intimidire la popolazione. Le torture medievali erano spesso brutali, e potevano causare danni fisici e mentali irreparabili. In particolare, Venezia era nota per la sua severità nei confronti dei criminali e dei nemici dello stato. La città aveva una vasta gamma di strumenti di tortura e prigioni per punire i colpevoli e intimidire la popolazione.
Quali erano le peggiori torture medievali?
Ecco alcune delle torture medievali più utilizzate a Venezia:
1. La fustigazione
2. I ceppi
3. La gogna
4. Il Chèba
5. La condanna alla berlina
6. La corda
7. Il Carégon veneziano
1. La fustigazione
Uno degli strumenti di tortura più comuni
La fustigazione era uno degli strumenti di tortura più comuni. Consisteva nell’utilizzare una sferza, una corda o una frusta per colpire la schiena del condannato. La fustigazione poteva causare lacerazioni, ferite e persino la morte.
2. I ceppi
Sbarre di ferro strette intorno alle caviglie o alle ginocchia
I ceppi erano un’altra forma di tortura comune. Consistevano in una coppia di sbarre di ferro strette intorno alle caviglie o alle ginocchia del condannato, impedendo loro di muoversi. I ceppi potevano causare dolore, gonfiore e infezioni.
3. La gogna
Una forma di pubblica umiliazione
La gogna medievale era una forma di pubblica umiliazione e punizione utilizzata durante il Medioevo. Consisteva in un palo o una struttura simile su cui veniva legato un individuo condannato per un reato. La persona veniva esposta al pubblico in un luogo visibile, spesso in una piazza pubblica, dove veniva umiliata e picchiata. La gogna poteva essere utilizzata per punire una varietà di reati, come il furto, la truffa, la prostituzione e altri crimini minori. Era considerato un deterrente per la commissione di reati futuri, poiché gli abitanti della città potevano vedere la punizione inflitta.
4. Il chéba
La gabbia in legno o in ferro sospesa
Il chéba era una forma di tortura utilizzata per estrarre confessioni. Consisteva in una gabbia di legno o in ferro in cui il condannato veniva rinchiuso, e quindi veniva torturato con il calore o il freddo. Il chéba poteva causare dolore, disidratazione e persino la morte.
5. La condanna alla Berlina
Incatenato ed esposto al pubblico
La condanna alla berlina consisteva nell’incatenare il prigioniero ad una sedia di legno con braccioli e cinghie ed esporlo al pubblico in modo che tutti potessero vederlo. La condanna alla berlina poteva causare vergogna e isolamento sociale.
6. La corda
Il tormento della corda
La corda era uno strumento di tortura comunemente utilizzato durante il Medioevo. Esistevano diverse forme di tortura tramite corda, tra cui:
· La squassatio: consisteva nell’applicare una corda intorno al corpo della vittima e sollevarla da terra per poi lasciarla cadere bruscamente, causando fratture e lesioni.
· La strappamento: consisteva nell’applicare una corda intorno alle membra della vittima e tirare in direzioni opposte per strappare le articolazioni.
· La tortura del “strapazzo”: consisteva nell’applicare una corda intorno al torace della vittima e tirare con forza per causare dolore e lesioni interne.Queste torture del Medioevo erano estremamente dolorose e spesso portavano alla morte o a lesioni permanenti. Erano utilizzate per estorcere confessioni e informazioni durante gli interrogatori, ma anche come forma di punizione per i reati commessi.
7. Il carégon veneziano
La tortura del fuoco
Il carégon veneziano, noto anche come “tortura del fuoco”, consisteva nel collocare l’imputato su un sedile in legno dotato di una griglia in ferro su cui appoggiare i piedi. Le piante dei piedi nude del reo venivano avvicinate ai carboni accesi sotto la griglia. Inizialmente, una tavola di legno veniva posizionata tra i piedi e il fuoco per evitare ustioni troppo gravi, ma in caso di rifiuto a confessare, veniva rimossa. Questa pratica era estremamente dolorosa e spesso causava ustioni gravi e permanenti.
Visita a Palazzo delle prigioni a Venezia
Il Palazzo delle Prigioni di Venezia è un luogo storico che offre la possibilità di scoprire le carceri e gli strumenti di tortura utilizzati durante il Medioevo. Il palazzo ospitava infatti le prigioni della città e al suo interno sono presenti diverse sale che raccontano la storia delle prigioni e della giustizia veneziana. Inoltre, è possibile osservare alcune delle torture medievali più spaventose utilizzate per estorcere confessioni e informazioni durante gli interrogatori e per punire i prigionieri.