C’è cos’è la Berlina?

La Berlina, strumento di tortura Medioevale, era una pena infamante di antica origine barbarica, usata soprattutto nel medioevo, ma ancora praticata nel sec. 19°. Il condannato veniva incatenato ed esposto al pubblico, sovente sopra un palco, per lo più con l’indicazione del delitto commesso. Talvolta quest’ultimo veniva declamato da un banditore che accompagnava una carretta sulla quale il malcapitato veniva caricato e condotto per le strade cittadine.

La colonna della giustizia

Nella sua evoluzione si trasformò da collare in ferro, fissato a una colonna per mezzo di una catena che veniva stretta attorno al collo dei condannati, a tavole di legno provviste di cerniera, dotate di fori attraverso i quali erano inseriti la testa e/o vari arti del prigioniero, poi bloccate insieme per trattenerlo.

A Venezia si metteva il reo in berlina ponendogli sul capo una mitra, o una corona di carta, ed esponendolo ai maltrattamenti e al ludibrio del pubblico per alcune ore del giorno.

In alcune sue varianti veniva definita “Colonna della Giustizia” o “Colonna infame” perché costituita da una colonna in pietra che sorgeva al centro della pubblica piazza. A volte era rappresentata da una statua antropomorfa in pietra.

Rialto: l’esposizione sul palco della Berlina

A Venezia l’esposizione sul palco della berlina avveniva in Rialto, che dal 1372 fu spostato tra le due colonne di San Marco e San Todaro. Alla condanna erano destinati i rei per crimini minori e colpiva di solito i popolani.

L’origine del detto “essere messo alla berlina”

 “Mettere alla berlina” è un’espressione che, in senso figurato, significa esporre qualcuno alla pubblica derisione.

Visita al Palazzo delle Prigioni Nove a Venezia

Il Palazzo delle Prigioni offre l’opportunità di visionare ancora oggi gli strumenti di tortura, le carceri e i vestiti d’epoca, oltre che conoscere storie e leggende di una Venezia lontana. Un pezzo di storia testimone delle macchine della morte e di tortura usate un tempo come strumenti di giustizia.

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