La bancarotta è un termine che ha origini antiche ed è stato usato per secoli in diverse parti del mondo. Il termine deriva dal latino “banca rupta”, che significa “banco rotto”. In origine, il termine era utilizzato per descrivere il fallimento di un banchiere che aveva perso tutti i suoi soldi e non era più in grado di soddisfare i propri debiti.
Il termine bancarotta nacque a Venezia
Lo sapevi? Un tempo a Venezia, la bancarotta era particolarmente significativa e rappresentava una grande vergogna per il banchiere fallito. Nel periodo della Repubblica di Venezia, i banchieri avevano i loro banchi sotto i porticati del Palazzo Ducale, nella famosa Piazza San Marco. Quando un banchiere falliva, accadeva la rottura del banco, da cui deriva appunto il termine bancarotta.Lo sapevi? Un tempo a Venezia, la bancarotta era particolarmente significativa e rappresentava una grande vergogna per il banchiere fallito. Nel periodo della Repubblica di Venezia, i banchieri avevano i loro banchi sotto i porticati del Palazzo Ducale, nella famosa Piazza San Marco. Quando un banchiere falliva, accadeva la rottura del banco, da cui deriva appunto il termine bancarotta.
Cosa accadeva se un banchiere a Venezia risultava insolvente?
La rottura del banco avveniva in modo molto scenografico e rappresentava una vera e propria pubblica umiliazione per il banchiere. Funzionari preposti spezzavano il piano di lavoro del banchiere con delle asce, proprio sotto gli occhi di tutti i presenti in piazza. Questo gesto dimostrava che il banchiere non era più in grado di garantire la sicurezza e la serietà nel maneggio del denaro.
La Bancarotta ai tempi della Repubblica di Venezia
La bancarotta a Venezia era molto temuta, poiché aveva conseguenze non solo sul banchiere fallito, ma anche sulla sua famiglia e sui suoi creditori. Se un banchiere diventava insolvente, veniva arrestato e il suo patrimonio veniva sequestrato per soddisfare i debiti. La sua famiglia veniva costretta a lasciare la città e il banchiere stesso veniva bandito dalla Repubblica. Inoltre, i creditori del banchiere avevano il diritto di recuperare i loro soldi da chiunque fosse coinvolto nelle sue attività commerciali, incluso il personale impiegato dal banchiere. Questo significava che anche coloro che avevano lavorato per il banchiere potevano essere costretti a pagare i debiti del loro datore di lavoro.
Cosa accadeva se un banchiere a Venezia risultava insolvente?
La bancarotta a Venezia era molto temuta, poiché aveva conseguenze non solo sul banchiere fallito, ma anche sulla sua famiglia e sui suoi creditori. Se un banchiere diventava insolvente, veniva arrestato e il suo patrimonio veniva sequestrato per soddisfare i debiti. La sua famiglia veniva costretta a lasciare la città e il banchiere stesso veniva bandito dalla Repubblica.
Inoltre, i creditori del banchiere avevano il diritto di recuperare i loro soldi da chiunque fosse coinvolto nelle sue attività commerciali, incluso il personale impiegato dal banchiere. Questo significava che anche coloro che avevano lavorato per il banchiere potevano essere costretti a pagare i debiti del loro datore di lavoro.
Conclusioni
In sintesi, la bancarotta a Venezia era una vera e propria tragedia per il banchiere fallito e la sua famiglia, ma anche per i creditori e per chiunque fosse coinvolto nelle sue attività commerciali. La rottura del banco rappresentava una pubblica umiliazione e aveva conseguenze a lungo termine sulla vita delle persone coinvolte. Oggi, il termine bancarotta viene utilizzato ancora per descrivere il fallimento di un’azienda o di un individuo che non è più in grado di pagare i propri debiti.