Il Bucintoro di Venezia, la Galea dei Dogi di Venezia

Il Bucintoro era l’imponente galea di Stato utilizzata dai dogi di Venezia.

Ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, essi salivano a bordo di questa magnifica imbarcazione per celebrare il rito veneziano dello “sposalizio con il mare” per manifestare il loro legame simbolico con il mare e rinnovare il controllo di Venezia sulle acque adiacenti. Questo evento sottolineava l’importanza della Serenissima Repubblica come potenza marittima e commerciale.

Sebbene il Bucintoro svolgesse un ruolo cerimoniale, era anche una nave funzionale, equipaggiata con lussuose cabine e spazi per gli incontri ufficiali. Nel corso dei secoli, la galea subì diverse ristrutturazioni e ricostruzioni, culminando nella versione più maestosa che divenne l’emblema delle celebrazioni veneziane.

Il Bucintorno di Venezia, distrutto dagli occupanti francesi

Tuttavia, alla fine del XVIII secolo, nel 1798, Napoleone Bonaparte soppresse la festa dell’Ascensione e, dopo aver occupato Venezia, fece distruggere il Bucintoro nel 1807. Da allora, l’imponente galea di Stato venne perduta per sempre, ma la sua memoria continua a vivere nei racconti storici e nelle opere d’arte che ritraggono gli splendidi momenti delle antiche celebrazioni veneziane.

Origine del nome “Bucintoro”

Il nome “Bucintoro” ha origini nel termine veneziano “buzino d’oro” (burcio d’oro), che è stato poi latinizzato nel Medioevo come “bucentaurus”, facendo riferimento a una presunta creatura mitologica simile al centauro, ma con corpo bovino. Questa denominazione è attestata dallo storico Sanudo.

Tuttavia, alcuni hanno erroneamente suggerito che il nome derivasse da una testa bovina utilizzata come figura di prua della galea. Questa ipotesi è infondata, poiché il termine “bucentaurus” non trova riscontro nella mitologia greca.

È interessante notare che il nome Bucintoro sembrava essere utilizzato genericamente per indicare qualsiasi grande e sontuosa galea veneziana.

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